12/08/2024
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12/08/2024
Ciao a tutti, oggi voglio condividere con voi un tema che mi sta particolarmente a cuore: l'amore per la vita, visto attraverso il prisma dell'educazione Montessori.
L'Amore per la Vita nell'Educazione Montessori
Maria Montessori ci ha insegnato che l'educazione non è solo un mezzo per acquisire conoscenze, ma è un viaggio di scoperta e crescita che coinvolge tutta la persona. L'amore per la vita è una componente fondamentale di questo percorso, ed è qualcosa che possiamo coltivare sin dai primi anni di vita dei nostri bambini.
L'Ambiente Preparato
Nel metodo Montessori, l'ambiente è preparato con cura per rispondere ai bisogni naturali del bambino, stimolando la sua curiosità innata e il desiderio di esplorare. Ogni dettaglio, dai materiali didattici ai mobili, è progettato per favorire l'autonomia e il rispetto per il mondo che ci circonda. In questo modo, i bambini imparano a prendersi cura di se stessi, degli altri e dell'ambiente, sviluppando un profondo senso di responsabilità e amore per la vita.
Comne esercizio pratico vi propongo di coinvolgete i vostri bambini nella preparazione del loro spazio. Potete chiedere loro di aiutarvi a scegliere e organizzare i materiali che usano quotidianamente. Questo non solo li aiuterà a sentirsi responsabili, ma anche a sviluppare un profondo senso di appartenenza e amore per il loro ambiente.
La Consapevolezza e l'Amore per le Piccole Cose
Un aspetto cruciale dell'amore per la vita è l'educazione alla consapevolezza. Insegniamo ai bambini a vivere il momento presente, ad apprezzare le piccole meraviglie quotidiane e a riconoscere l'importanza di ogni singolo gesto. Quando un bambino annaffia una pianta o prepara il proprio pranzo, sta imparando a vedere la bellezza e il valore nelle attività quotidiane, sviluppando gratitudine e rispetto per ciò che ha.
Esercizio pratico: Ogni giorno, dedicate qualche minuto con il vostro bambino per osservare la natura. Potete fare una passeggiata in giardino, osservare il cambiamento delle stagioni, o semplicemente guardare il cielo insieme. Questo aiuterà il vostro bambino a sviluppare una profonda connessione con il mondo naturale e a coltivare un senso di meraviglia e gratitudine.
Essere Modelli di Comportamento
Come genitori, possiamo sostenere questo processo offrendo ai nostri figli un ambiente ricco di stimoli positivi e opportunità di apprendimento. Possiamo essere modelli di comportamento, mostrando loro come affrontare la vita con passione, curiosità e gentilezza. Ricordiamoci che i nostri figli imparano soprattutto osservando noi, e quindi è fondamentale che anche noi viviamo con amore e rispetto per tutto ciò che ci circonda.
Esercizio pratico: Dedicate del tempo ogni giorno a fare qualcosa che vi appassiona insieme ai vostri bambini, che sia cucinare, dipingere, suonare uno strumento o leggere un libro. Mostrate loro la gioia che queste attività vi portano e incoraggiateli a esplorare le loro passioni. Questo li aiuterà a sviluppare un atteggiamento positivo e curioso verso la vita.
In conclusione, ricordiamoci che l'amore per la vita non è qualcosa che si insegna con lezioni teoriche, ma è qualcosa che si vive ogni giorno, attraverso le esperienze concrete e le relazioni autentiche. Coltiviamo nei nostri bambini la passione per la scoperta, la gratitudine per le piccole cose e il rispetto per tutto ciò che li circonda. Solo così potremo crescere individui felici e consapevoli, capaci di vivere una vita piena e soddisfacente.
Grazie per avermi letta. Se avete domande o volete approfondire questi argomenti, non esitate a contattarmi. Alla prossima!
Spero che questo articolo vi abbia ispirato. Condividetelo sui vostri social e fatemi sapere cosa ne pensate!
Grazie e a presto, Santina
20/05/2024
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20/05/2024
Ciao a tutti e benvenuti nello spazio dedicato al blog, che per questo mese approfondisce un argomento della rubrica "Cosa farete da grandi???", che tengo sui social, il lunedì. Oggi voglio parlarvi di un tema fondamentale per tutti noi, soprattutto per voi ragazzi e ragazze adolescenti: l'importanza di avere un sogno e di crederci con tutte le vostre forze.
Perché è importante avere un sogno?
Avere un sogno significa avere una direzione nella vita, un obiettivo che ci motiva ad alzarci ogni mattina e ad affrontare le sfide quotidiane. Per voi adolescenti, che state vivendo una fase di grandi cambiamenti e scoperte, è ancora più cruciale avere un sogno. Vi aiuta a focalizzare le vostre energie e vi dà una ragione per impegnarvi.
Un sogno non è solo un'aspirazione professionale, può essere anche un desiderio personale, un progetto creativo, un viaggio da fare, una causa in cui credere. Qualunque sia il vostro sogno, esso rappresenta una parte essenziale di chi siete e di chi diventerete.
Come trovare il proprio sogno?
Non esiste una formula magica per trovare il proprio sogno, ma ci sono alcuni passi che potete seguire per aiutarvi a scoprirlo:
1. **Conoscete voi stessi**: Dedicate del tempo a riflettere su ciò che vi appassiona, su cosa vi rende felici e su cosa vi fa sentire vivi. Quali sono le attività che vi fanno perdere la cognizione del tempo? Quali sono i vostri talenti naturali?
2. **Esplorate nuove esperienze**: Non abbiate paura di provare cose nuove. Partecipate a corsi, attività extracurricolari, volontariato. Ogni nuova esperienza è un'opportunità per scoprire qualcosa di nuovo su voi stessi.
3. **Ascoltate le vostre emozioni**: Prestate attenzione a come vi sentite quando pensate a diversi possibili futuri. Quali idee vi eccitano e vi entusiasmano? Quali vi lasciano indifferenti o vi spaventano?
Crederci: la chiave del successo
Avere un sogno è solo il primo passo. La parte più difficile è crederci e lavorare sodo per realizzarlo. Questo richiede:
- **Determinazione**: Non lasciatevi scoraggiare dai fallimenti o dalle difficoltà. Ogni ostacolo è un'opportunità per imparare e crescere.
- **Pazienza**: Realizzare un sogno richiede tempo. Non aspettatevi di raggiungere i vostri obiettivi immediatamente. Perseverate e non perdete di vista il vostro scopo.
- **Supporto**: Cercate il supporto di amici, familiari, insegnanti e mentori. Non abbiate paura di chiedere aiuto e di condividere il vostro percorso con chi vi circonda.
Il potere dei sogni
Credere nei propri sogni non solo vi aiuta a raggiungere i vostri obiettivi personali, ma vi rende anche più resilienti, fiduciosi e determinati. I sogni vi spingono a superare i vostri limiti e a diventare la versione migliore di voi stessi.
In conclusione, cari ragazzi e ragazze, vi incoraggio a sognare in grande e a non smettere mai di credere nei vostri sogni. Ogni grande conquista nella storia è iniziata con un sogno e con la determinazione di trasformarlo in realtà. E voi, cosa farete da grandi? La risposta è dentro di voi, nei vostri sogni. Non abbiate paura di scoprirla e di seguirla.
Vi invito a condividere i vostri sogni via mail o nei commenti sui social, o come volete, ma sognate in grande!!!
Continuate a seguire la rubrica "Cosa farete da grandi???" per altri consigli e ispirazioni. Sono qui per sostenervi nel vostro viaggio verso un futuro straordinario!
Un abbraccio,
Santina
10/03/2024
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10/03/2024
Rispetto della Vita: Fermarsi sulle Strisce Pedonali per un Sicuro Inizio di Giornata
Ogni mattina, milioni di persone in tutto il mondo si dirigono al lavoro, impegnate nelle proprie attività quotidiane. Tuttavia, spesso durante questo tragitto, il rispetto per la vita viene messo in secondo piano. Uno degli esempi più evidenti di questo è il mancato rispetto delle strisce pedonali. Questo succede a me, tutte le mattine.
Le strisce pedonali sono state progettate per garantire la sicurezza dei pedoni mentre attraversano la strada. Tuttavia, troppo spesso vediamo automobilisti e motociclisti ignorare queste regole fondamentali del codice della strada, mettendo a rischio la vita dei pedoni. E la mia.
Il mancato rispetto delle strisce pedonali non è solo una violazione delle leggi del traffico, ma è anche un segno di mancanza di rispetto per la vita umana. Ogni volta che un automobilista decide di non fermarsi sulle strisce pedonali, mette in pericolo la vita di chi sta attraversando la strada.
È importante ricordare che dietro ogni pedone c'è una persona con una famiglia, degli amici e dei progetti per il futuro. Fermarsi sulle strisce pedonali non solo è una questione di rispetto per le regole, ma anche di rispetto per la vita stessa.
Inoltre, fermarsi sulle strisce pedonali crea un ambiente più sicuro per tutti gli utenti della strada. Rispettare le regole del codice della strada contribuisce a ridurre il rischio di incidenti e a promuovere una cultura della sicurezza stradale.
Come cittadini responsabili, è nostro dovere fare la nostra parte per garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada, compresi i pedoni. Fermarsi sulle strisce pedonali è un piccolo gesto che può fare una grande differenza nella vita di qualcuno.
In conclusione, rispettare le strisce pedonali è una questione di rispetto per la vita e per la sicurezza di tutti gli utenti della strada.
Ogni volta che decidiamo di fermarci sulle strisce pedonali, stiamo contribuendo a creare un ambiente più sicuro e rispettoso per tutti.
28/12/2023
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28/12/2023
Dicembre
Il metodo Montessori come educazione alla pace
In questo preciso momento storico il Metodo Montessori diventa un faro guidatore come percorso educativo. Montessori credeva che i bambini imparassero meglio attraverso “il fare” e il coinvolgimento attivo. Nel nostro mondo che spesso si basa sulla superficialità e sull'istantaneità, la scelta educativa montessoriana offre un'opportunità di riflessione e approfondimento, consentendo ai bambini di sviluppare una comprensione più profonda delle situazioni e delle relazioni. Rivolto, in primis, ai bambini dai 0 ai 6 anni, il metodo Montessori non solo mira a sviluppare le capacità cognitive dei piccoli, ma anche, e soprattutto, a coltivare valori fondamentali per la convivenza pacifica. Questo approccio rispettoso crea una base solida per la costruzione di relazioni tra i bambini stessi e con il mondo che li circonda. La pace, nell'ottica montessoriana, è insegnata concretamente, durante le giornate di scuola, nel rispetto del turno di lavoro, nella pazienza dell’attesa, nel dover fare i conti con la frustrazione del NO, è insegnata anche attraverso l’utilizzo adeguato del materiale, e il riguardo per l'ambiente. I bambini vengono coinvolti in attività pratiche che li sensibilizzano al valore della natura, stimolando un senso di responsabilità nei confronti del pianeta. Quando si parla di “educazione cosmica” s’intende proprio questo. Le tensioni globali sembrano sempre più presenti e investire nell'educazione alla pace fin dalla prima infanzia assume un ruolo fondamentale. Il Metodo Montessori è uno strumento prezioso per costruire le basi di una società più pacifica e solidale. Ci ricorda Montessori, "Costruire la Pace è l’opera dell’educazione” e scriveva in “Educazione e Pace” che la pace non è semplicemente l'assenza di guerra, ma un equilibrio interiore e sociale che si costruisce attraverso la formazione di individui consapevoli e rispettosi. Riflettendo possono sorgervi domande importanti, per esempio: come possiamo educare i nostri bambini a diventare uomini e donne consapevoli e pacifici? Montessori ci offre una risposta: educare non solo alla conoscenza, ma anche alla compassione, a mettersi nei panni dell’altro e alla consapevolezza delle conseguenze delle nostre azioni. Il contributo di Maria Montessori si rivela attuale e prezioso, offrendo un modello educativo che non solo forma menti brillanti ma anche cuori generosi. In un mondo affamato di Pace, la Montessori rappresenta una guida luminosa per le future generazioni, invitandoci a coltivare la pace in ogni atto, pensiero ed educazione.
Con questo ultimo articolo dell’anno vi porgo i miei più calorosi auguri per un Felice Natale e Sereno Anno nuovo
Invito alla lettura
Come educare il potenziale umano
Come educare il potenziale umano
Garzanti Elefanti
03/12/2023
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03/12/2023
Novembre
Ogni cosa a suo tempo, un tempo per ogni cosa.
La normalizzazione: ma…che roba è?
Questo articolo è molto legato a quello del mese scorso quasi da esserne una seconda parte, che continua a cogliere nel rispetto dei tempi della natura umana lo scorrere della nostra vita e soprattutto dovrebbe vedere e osservare, nel rispetto dei tempi dei bambini, il fluire della loro formazione. L’obiettivo principale del Metodo Montessori è la “normalizzazione” del bambino, questo termine ha dato adito a molti fraintendimenti, invece per “normalizzazione” Maria Montessori intende il processo attraverso cui il bambino raggiunge l’equilibrio, la spontaneità, e la capacità di utilizzare nel modo più completo le sue caratteristiche e potenzialità. Questo può essere possibile solo ed esclusivamente se noi adulti non ci mettiamo del nostro… La dottoressa Montessori nei suoi scritti è sempre molto diretta, schietta e sincera, non gira attorno ai concetti per “indorarci la pillola” e scrive nel “Segreto dell’Infanzia” a pag. 224: “L’adulto ha spinto indietro l’anima del bambino, si è sostituito a lui, vi ha soffiato sopra i suoi aiuti inutili, le sue suggestioni e l’ha spenta: e non se ne è reso conto”. Ricordiamoci sempre di queste parole quando diciamo a un bambino “faccio io che tu sei piccolo e non sei capace”. La filosofia Montessori divide lo sviluppo dell’individuo in quattro momenti evolutivi ben distinti che sono i quattro piani di sviluppo che partono dalla nascita e arrivano ai 24 anni e scandiscono il ritmo di costruzione della vita stessa, all’interno di questi anni il primo periodo, quello della fanciullezza che va da zero a sei anni è quello che più c’interessa in quanto dà ai bambini, nei suoi anni più formativi, una base solida per diventare un adulto responsabile, felice e realizzato. Durante gli anni della fanciullezza ci sono dei periodi particolari chiamati periodi sensitivi nei quali il bambino sviluppa una irrefrenabile attrazione per qualcosa. Può trattarsi di una competenza o dell’apprendimento di una abilità; noi adulti/educatori riconosciamo che si tratta di un periodo sensitivo perché il bambino mostra un interesse particolare in un’area specifica. Possiamo paragonare i periodi sensitivi a dei fari che si accendono su determinati aspetti della vita del bambino per un periodo limitato di tempo, i principali periodi sensitivi sono legati all’ordine, al movimento e al linguaggio. Ma...vi chiederete…perché c’interessano i periodi sensitivi e i piani di sviluppo? C’interessano eccome, perché fanno tutti parte di un grande quadro che è il processo di sviluppo del bambino scandito da tempi precisi, lenti e pazienti, che sono tempi della natura e non i nostri! Come non si possono tirare i fiori per farli crescere velocemente, allo stesso modo non possiamo spingere i bambini verso esperienze che non sono ancora pronti a vivere, ma non sostituiamoci a loro quando invece possono fare da soli!
Concludo informandovi che ci sarà una sorpresa! Sto preparando un regalo di Natale per tutti i miei lettori!!!
Invito alla lettura
Elena Balsamo
Libertà e amore
L’approccio Montessori per un’educazione secondo natura
Prefazione di Piero Ferrucci
Il leone verde Edizioni
01/11/2023
Continua la lettura
01/11/2023
Ottobre
Le possibilità impossibili. Non si lascia indietro nessuno!
Oggi, purtroppo quasi senza rendercene conto, rifiutiamo tutto quello che non è immediato e istantaneo. Il famoso detto: “Chi va piano, va sano e va lontano” non prende più!!! Se la pagina di Google non si apre subito, ma proprio subito, già ci spazientiamo; se al messaggio non segue immediatamente l’emoj che ride o che piange o che saluta, andiamo in ansia; se i likes sui social tardano ad arrivare la depressione è alle porte; se qualcuno arriva con qualche minuto di ritardo ad un appuntamento il nervosismo si fa sentire; se ci fermiamo, con la macchina, alle strisce pedonali per far attraversare un pedone…sapete bene cosa succede…
Dalla forma passa la sostanza, ed a volte, la sostanza che ci viene rimandata dalle nostre azioni non è umanamente edificante. Tutto, ormai, associato al termine “lentezza”, ci riporta ad un significato negativo: debolezza, stanchezza, noia, vecchiaia, diversità, dsa (disturbi specifici di apprendimento), bes (bisogni educativi speciali), disabilità…
Sembriamo non più capaci di trovare “momenti” per vivere una dimensione di lentezza perché siamo in un vortice tecnologico nel quale ci mettiamo a servizio.
Eppure saper rallentare e saper guardare al di là del futuro impegno imminente da svolgere, ci consentirebbe di vedere e capire noi stessi e gli altri come difficilmente c’immaginiamo. Maria Montessori nel lontano 1898 quando sollevò la questione dei bambini frenastenici sosteneva che l’educazione corrisponde ad aiutare il bambino a sfruttare la potenza auto-educante di cui ognuno è portatore, e il suo metodo partì proprio con lo studio e l’osservazione di bambini con problemi psichici espandendosi poi all’educazione di tutti i bambini del mondo. La pazienza, il silenzio, la lentezza sono stati i maggiori alleati della Montessori. Il 7 aprile 1900 venne inaugurata la Scuola Magistrale Ortofrenica e i risultati di apprendimento osservati furono impressionanti.
Solo se andiamo lenti possiamo vedere “dentro l’anima del fanciullo l’uomo che ci sta assopito” scrive Maira Montessori e solo se andiamo piano piano possiamo cogliere l’essenza di un bambino e non solo la sua disabilità.
L’argomento è complesso ed è mia intenzione portare alla riflessione, non alla polemica. Tanti sono i servizi, scolastici, territoriali, educativi, di volontariato, che ruotano attorno all’inclusività scolastica dei bambini diversamente abili, e di conseguenza tante sono le persone che, a vario titolo, si trovano a “doversi” prendere cura della situazione di difficoltà: tante persone che costituiscono i servizi, tante persone appunto, che possono fare la differenza attraverso il loro modo di essere, di agire, di comportarsi; nel dire una parola di conforto invece di una di giudizio, nel guardare negli occhi la persona con la quale stanno parlando invece di guardare l’orologio o il telefono, nel “dare tempo” alle situazioni per voler vederle davvero non solo per compilare un modulo, nel guardare i bambini con delle fragilità volendo trovare i punti di forza e non solo e sempre i punti deboli! Solo così non lasciamo indietro nessuno. Qual è, secondo voi, il ruolo della diversità? Io voglio credere che una delle sue funzioni sia proprio quella di dimostrarci che ci sono diversi tipi di andature e di velocità, ed imparare ad apprezzare la lentezza può diventare una risorsa.
Invito alla lettura
Gianfranco Zavalloni
La pedagogia della lumaca
Per una scuola lenta e nonviolenta
EMI Bologna