Meno è meglio.
I bambini non hanno bisogno di stimoli, ma d’interessi!
Chi mi legge avrà capito che sono convinta che la semplicità sia una parte fondante la bellezza, quella con la B maiuscola, che riguarda il fatto stesso di essere al mondo, la natura, l’intero universo, insomma mi riferisco a tutto ciò che ci circonda, e i bambini, in primis, sono di una bellezza fuori dal comune proprio perché semplici, nella loro indole e nella loro intimità, così come nel loro modo di esprimersi e comportarsi, ma poi, arriviamo noi, adulti/genitori/educatori e facciamo casino! Un gran casino direi!
Oggi i bambini non solo sono stimolati, ma sono pungolati di continuo e in modo esagerato da un’ incessante susseguirsi d’impegni, che possiamo raggruppare in due motivazioni principali: la prima si riferisce al fatto che dovrebbero favorire un miglior apprendimento, per esempio il corso di pittura, d’inglese, di chitarra, di canto, ecc. e la seconda motivazione riguarda l’aspetto più ludico: perché i bambini si DEVONO divertire!
Non fraintendetemi: non vi sto dicendo che non si devono fare attività ricreative o formative per i bambini e con i bambini, ci mancherebbe, ma credo che siate tutti d’accordo con me, che se un bambino frequenta la scuola dell’infanzia fino alle 15,30, poi va in piscina fino alle 17 e ancora va a canto fino alle 20, forse arriva a sera ed è un pochino stremato??? E la mamma e il papà che, dopo una giornata intensa, avrebbero solo voglia di chiacchierare tra loro “spaparanzati” sul divano si trovano, invece, a dover gestire uno tsunami emotivo del proprio bambino/a solo per stanchezza eccessiva?
Più complicato si fa, ora, il discorso riguardo al “divertimento”, in quanto ci fa molto comodo avere babysitter a costo zero! La tata 3T, televisione, telefonino e tablet. Non dobbiamo intrattenere i bambini! Questo comportamento è deleterio per loro stessi. I bambini imparano solo facendo le proprie esperienze, e spesso i giocattoli odierni, invece, non permettono la possibilità di concentrarsi: basta premere un bottone e suonano, parlano, cantano, anche in lingue diverse. Sono giocattoli che incoraggiano la passività e privano i bambini di quel senso di stupore e soddisfazione che si accompagna ad ogni scoperta fatta direttamente.
Quante ceste di giocattoli di questo tipo avete in casa?
Ad ogni età, la sua attività chiaramente, ma volete mettere le mani nella farina gialla, travasata da una ciotolina in un’altra o ancora le mani nell’acqua in un’ampia vaschetta per fare dei lavaggi, magari pure con la schiuma, al confronto dell’utilizzo di un “diabolico” telefonino, che sotto i due anni sarebbe vietatissimo e dopo andrebbe limitato il più possibile! Già… è vero… la farina gialla sporca e l’acqua bagna… scusate.
Una delle tendenze umane è l’auto miglioramento che ci spinge ad impegnarci di più e ad avere successo. Anche per i bambini è così, fin dalla nascita. Quello che interessa davvero richiede ai nostri figli un minimo sforzo così che possano acquisire delle nuove abilità e allo stesso tempo essere incoraggiati a scoprirne delle nuove.
I bambini hanno bisogno di essere interessati e gli stimoli vengono dopo e di conseguenza!
Invito alla lettura:
Mario M. Montessori Jr.
L’educazione come aiuto alla vita
Comprendere Maria Montessori
Prefazione di Carolina Montessori
Il Leone verde