Le potenzialità…conosciamone l’importanza!
Le domande di coaching, solitamente, quelle che arrivano nel mio studio, nascono da problemi d’insoddisfazione nell’esigenza umana di autorealizzazione. Le persone vanno in crisi, nelle relazioni, nel lavoro, e anche nel rapporto con sé stessi.
Da dove nasce questo malessere, questo sentirsi inadeguati, insoddisfatti di quello che si ha o di quello che si fa?
Il tutto nasce dalla repressione di una o più potenzialità e per comprendere come è opportuno agire è fondamentale conoscere!
Cosa sono queste “potenzialità”?
Le potenzialità sono:
un tratto del carattere, come potrebbe essere l’amore per il sapere o l’intelligenza sociale che insieme concorrono alla formazione della nostra identità stabile;
attività complesse rappresentanti emozioni, pensieri e azioni frutto di scelte e motivazioni, come per esempio impegnarsi a studiare per amore del sapere per lavoro o per hobby;
processi relazionali positivi perché evocano negli altri piacevolezza e gratitudine, come quando ci fa piacere vedere una persona che aiuta un’altra in difficoltà, e si esprimono sempre in chiave relazionale;
sono valori, rappresentano punti di riferimento etici che ci orientano nel rapporto con il mondo, con la visione di noi stessi, con la relazione con gli altri e con il senso e il significato del nostro fare.
Non esiste una potenzialità senza sentimento, senza desiderio, piacere, gratificazione e coinvolgimento. È una delle espressioni più intime della nostra personalità e uno degli aspetti più caratterizzanti e importanti è che è ispirata e seguita da emozioni positive nel momento in cui si mette in atto, sia per chi la esprime sia per chi la riceve. L’emozione positiva che ne scaturisce, che si sente, è la verifica pratica che una potenzialità è tale e personale. Lo senti, e lo senti molto bene quando qualcuno accanto a te sta esprimendo una sua potenzialità, che la persona ne sia consapevole o meno, tu, che gli sei o le sei accanto percepisci un piacere molto intimo e profondo nello stare insieme a quella persona. Solo emozioni positive sperimentate come la gioia, l’interesse, il coinvolgimento o il divertimento possono indicarci una potenzialità.
Le prime potenzialità da conoscere sono quelle di specie, ossia quelle universali, presenti in ogni individuo. Queste potenzialità di base inficiano, se non si esprimono, lo sviluppo di tutte le altre e rappresentano le fondamenta per la costruzione di un rapporto sano con sé stessi.
Ve le elenco brevemente, qui sotto, ma vi rimando per un bel approfondimento al testo di Luca Stanchieri “Scopri le tue potenzialità” di FrancoAngeli edizioni, che chiaramente illustra nello specifico tutte e 24 le potenzialità.
Quelle di base, universalmente presenti in ognuno di noi sono:
Se davvero vogliamo essere felici, senza se e senza ma, qualcosa che fino ad oggi non abbiamo fatto, lo dovremo pur fare, non credete?
Iniziamo con il conoscerci meglio rispondendo ad alcune domande iniziali che, in seguito ci accompagneranno alla scoperta delle nostre potenzialità …tipo:
Cosa significa per me prendersi cura di sé?
Quanto tempo dedico a questa attività?
Cosa faccio concretamente?
Rispondendo a queste domande, apparentemente semplici, s’inizia la ricerca della felicità attraverso il DDF!
Buon lavoro per ora!