Io lavoro con i bambini piccoli, e non parlano. O meglio non colloquiano con me, ma comunicano, eccome se lo fanno!
Mi lasciano entrare nel loro mondo espressivo attraverso il corpo, le mani, il pianto o il lamento, il sorriso o la risata, la postura attenta e vigile se interessati o distratta e sbadata se annoiati, mi lasciano entrare nei loro pensieri e mi rispondono con la dolcezza, la delicatezza e anche con le smorfie o le arrabbiature, con il movimento che mentre passano i giorni diventa sempre più finalizzato e preciso, ma soprattutto mi rivelano il loro universo con lo sguardo, con i loro occhi.
Io vorrei riuscire, in questa rubrica, a farvi capire l’importanza dell’osservazione e dell’attenzione che devono diventare due costanti quando siamo con i nostri figli.
Sempre dovremmo essere osservatori attenti di tutto quello che ci circonda.
Iniziamo allora, facendo un passo alla volta, ed è molto probabile, così facendo, che riusciremo davvero a mettere in atto un’originale strategia che ci permetta di guardare alla relazione educativa con una competenza osservativa nuova che ponga attenzione non solo al rapporto genitori/figli, ma anche al bambino e al suo ambiente, al bambino in relazione agli altri bambini e al bambino in rapporto alle sue dinamiche di apprendimento.
Come educatrice Montessori, questo tipo di osservazione è diventata parte fondamentale e indispensabile per il mio lavoro, è una bussola che orienta sempre il mio agire, in relazione alle decisioni che devo prendere in merito alla proposta di attività per i bambini, allo studio e alla progettazione dell’ambiente dedicato a loro. Maria Montessori sapeva che non era cosa facile: “E’ un’attitudine che bisogna sviluppare con l’esercizio. Per osservare bisogna essere “iniziati”.* Così scriveva rivolgendosi in modo specifico alla formazione dell’insegnante.
Bisogna essere “iniziati” …
Tre sono gli elementi fondamentali per imparare ad osservare correttamente:
- non giudizio
- silenzio
- pazienza
Fate una prova, osservate per un quarto d’ora una situazione reale sperimentando i comportamenti che vi ho elencato e riportate su un quaderno quanto avvenuto…vi renderete conto immediatamente che non è cosa facile, ma d’immensa soddisfazione. Notare aspetti che non avevate mai visto vi arricchirà lo spirito!
Non giudicare …gli aggettivi bello o brutto già sono una sentenza … per esempio, ci avevate pensato?
Silenzio …non dire assolutamente nulla, né con le parole né con il corpo, quando tutto il nostro comportamento è comunicazione significa avere piena consapevolezza di sé stessi e di come ci poniamo nella situazione che vogliamo osservare.
La pazienza…aspettare senza fare niente per il nostro tempo rappresenta quasi una chimera, abituati come siamo al tutto e subito.
Mettetevi alla prova, iniziate ad allenarvi!
E un giorno dopo l’altro questa nuova abilità attentiva farà parte di voi, permettendovi ci cogliere sfumature di colori inaspettate.
A presto!
* M. Montessori, L’AUTOEDUCAZIONE, Garzanti, Milano 2014, pag. 116