Foto genitori con bambino neonato

"Se si è imparato ad imparare,
allora si è fatti per imparare."
- Maria Montessori -

 

Foto genitori con bambino neonato

 

Chi sono

Sono una donna, fiera del mio femminile. Una mamma, una compagna, una coach umanista, un’educatrice Montessori, e tutti questi ruoli, che il momento presente mi sta donando, sono accomunati dalla stessa visione che ho della vita meravigliosamente complicata.

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La mia mission

Applicare la filosofia Montessori nei miei interventi, sia a livello educativo con i bambini sia a livello di scelta di vita con gli adulti, vuol dire credere in un mondo migliore, ho fiducia nei bambini di adesso, che saranno gli uomini e le donne di domani ai quali affidiamo il futuro dell’umanità. Scopri di più

Rubriche recenti

Questo spazio dedicato alle mie rubriche vuole essere un "posto" di condivisione e comunanza di esperienze di vita.

20/10/2024

Giorni che contano

Come individuare i punti di forza di tuo figlio

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Come Individuare i punti di forza di tuo figlio

Ogni bambino, ogni ragazzo è un piccolo universo di potenzialità, e come genitori abbiamo l'importante compito di scoprire e valorizzare i suoi punti di forza. Nel metodo Montessori e nel coaching umanistico, il focus è proprio su questo: riconoscere le qualità uniche di ciascuna bambina e ragazza,  e allenarle per farle diventare la base della sua sicurezza e del suo benessere. Questo processo non solo costruisce autostima, ma crea anche un senso di appartenenza all’interno della famiglia, dove ciascuno ha un ruolo preciso e contribuisce al benessere comune.

Vediamo insieme come fare.

1. Osservare Consapevolmente: alla scoperta delle qualità uniche

Il metodo Montessori ci insegna che l’osservazione è il primo passo per conoscere davvero un bambino, e un ragazzo. Prenditi del tempo per osservare tuo figlio durante le sue attività quotidiane: mentre gioca, interagisce con altri bambini o si immerge in un progetto creativo. Noterai che ci sono momenti in cui brilla, mostrando qualità naturali come la curiosità, la pazienza, la creatività o la capacità di risolvere i problemi.

Cosa noti di speciale in tuo figlio?

Magari è un ottimo mediatore di conflitti, o è abile nel far ridere gli altri quando c’è "maretta" in famiglia. Potrebbe avere un talento naturale per seguire istruzioni tecniche con precisione (per esempio quando di montano di mobili!!!), o mostrare una calma sorprendente nei momenti di crisi.

L'osservazione consapevole ti permette di scoprire queste qualità nascoste e di iniziare a valorizzarle in modo concreto.

2. Creare esperienze di successo: Il potere del fare

Per aiutare tuo figlio a scoprire e riconoscere i suoi punti di forza, è importante che faccia esperienza di successo. Offrigli attività e compiti che possano sfidarlo in modo positivo, senza essere troppo difficili o frustranti. L’idea montessoriana di proporre materiali e attività alla portata della bambina, o della ragazza, ma capaci di stimolarlo, è fondamentale in questo processo. Non troppo facili, da far perdere lo stimolo, e nemmeno troppo difficili da far perdere l'entusiasmo. 

Prova con attività diverse: cucinare insieme, lavorare in giardino, risolvere puzzle, dipingere o fare piccoli lavori manuali. Queste esperienze permettono di osservare in quale ambito tuo figlio si sente più sicuro e competente, offrendoti indizi su dove risiedono i suoi punti di forza.

3. Il feedback positivo: seminare fiducia e consapevolezza

Una volta individuate le qualità di tuo figlio, è essenziale offrirgli un feedback positivo e specifico. Nel coaching umanistico, si lavora molto sul rinforzo delle potenzialità, perché è da lì che nasce la fiducia nelle proprie capacità.

Sii chiaro e concreto: "Sei davvero capace a risolvere i problemi, mi è piaciuto molto come hai trovato una soluzione quando non sapevamo cosa fare!" oppure "La tua capacità di farci sorridere quando siamo tutti un po' nervosi è preziosa, grazie!"

Quando un bambino, o un ragazzo,  riceve messaggi chiari su ciò che fa bene, impara a riconoscere quelle qualità come parte di sé e inizia a costruire una solida autostima.

4. Costruire un ruolo nella squadra familiare

Far sentire tuo figlio parte della famiglia, con un ruolo chiaro e riconosciuto, è un passo importante. Ogni famiglia è come una squadra, dove ogni membro contribuisce con le proprie qualità e capacità. Il metodo Montessori incoraggia a responsabilizzare i bambini, come i ragazzi, e a farli sentire partecipi fin da piccoli, coinvolgendoli in attività quotidiane che possano valorizzare i loro talenti.

Coinvolgilo nelle attività familiari: se tuo figlio è bravo in cucina, lascia che sia il "piccolo chef" di casa. Se ha un talento per far ridere, fagli sapere quanto apprezzi la sua capacità di portare leggerezza nei momenti difficili. Se è particolarmente bravo a seguire istruzioni tecniche, magari può aiutarti nei piccoli progetti di bricolage.

Questo aiuta tuo figlio a sentirsi utile e a percepire il valore delle proprie capacità all’interno della famiglia, rafforzando il suo senso di appartenenza e di autostima.

5. Coltivare un clima di fiducia e libertà

Creare un ambiente familiare di fiducia e apertura è fondamentale per favorire l’espressione delle potenzialità dei bambini. Il coaching umanistico si basa sull’amore per la vita e la fiducia nel proprio percorso, ed è importante che i bambini si sentano liberi di sperimentare e di esprimere le loro qualità senza paura del giudizio.

Favorisci un clima positivo in cui il bambino si senta accolto, amato e libero di essere se stesso. Questo incoraggia la sua crescita e lo aiuta a sviluppare consapevolezza delle proprie potenzialità in un contesto di sicurezza e amore.

In conclusione ti lascio delle domande per riflettere.

Per aiutarti a scoprire e valorizzare i punti di forza di tuo figlio, o di tua figlia ecco alcune domande che puoi porti:

In quali momenti vedo brillare mio figlio/a?

Cosa posso fare oggi per favorire lo sviluppo dei suoi punti di forza?

Come posso comunicargli, in modo positivo e costruttivo, che apprezzo le sue qualità?

Ricorda, il compito di un genitore è accompagnare, osservare e riconoscere i talenti unici del proprio bambino/a, come dei propri ragazzi o ragazze,  creando così un ambiente familiare ricco di crescita, amore e felicità condivisa. 

23/09/2024

Le domande degli occhi

Senso di Colpa: comprendere, accettare e trasformare uno stato d'animo, comune tra le mamme.

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Senso di colpa: comprendere, accettare e trasformare uno stato d'animo, comune tra le mamme.

Colpa e senso di colpa sono due cose che viviamo spesso, anche se in modo diverso. La colpa riguarda un’azione: è quando violiamo una norma, che sia volontariamente o per caso. Il senso di colpa, invece, è quel sentimento che ci fa stare male per aver fatto qualcosa che non va. Mentre la colpa ha conseguenze oggettive – ad esempio se rubi, sai che rischi una punizione o che devi riparare il danno – il senso di colpa è qualcosa di più personale e interiore, e spesso nasce da una sensazione di aver deluso qualcuno o infranto un tacito accordo, anche quando non c'è una vera "infrazione".

Mamme? Ci siete? vi voglio sul pezzo!!!

Pensiamo al rapporto tra madri e figli, per esempio. Non c’è una legge che dice che una madre deve essere sempre disponibile, perfetta o non sbagliare mai. Eppure, quante volte una mamma si sente in colpa perché non riesce a dedicare abbastanza tempo ai suoi figli, o perché non ha fatto abbastanza per loro? Che poi...cosa vuol dire abbastanza? abbastanza per chi? 

Magari la mamma lavora, corre tutto il giorno per la famiglia, e quando arriva la sera, stanca, si sente in colpa perché non ha avuto il tempo di giocare con i suoi bambini o di aiutarli come avrebbe voluto. E il bello è che i figli non glielo chiedono nemmeno esplicitamente, ma lei sente comunque di aver deluso delle aspettative forse sue, forse quelle che la società ci impone su cosa significa essere una “buona madre”.

Il senso di colpa è quindi un’emozione soggettiva, che spesso ci portiamo dentro anche quando non ci sono colpe reali. Pensiamo a un' altra mamma che, per esigenze di lavoro, deve lasciare il figlio con i nonni. Non ha fatto nulla di male, anzi, ha trovato una soluzione che permette a tutti di andare avanti. Eppure, nel profondo, si sente in colpa. Si chiede se sia una buona madre, se stia facendo il meglio per il suo bambino. Magari ha paura che suo figlio si senta trascurato o che le imputi qualcosa più avanti. E qui emerge il legame tra il senso di colpa e il giudizio degli altri, o meglio, il giudizio che pensiamo possano avere di noi. È una sensazione che ci accompagna spesso, e a volte, diventa così pesante che condiziona le nostre scelte, spingendoci a fare ciò che crediamo gli altri si aspettino da noi, anche a discapito di ciò che vogliamo davvero.

Il senso di colpa è un’emozione “sociale”, cioè nasce dal confronto con gli altri, dalle loro aspettative su di noi. Non è come la rabbia o la paura, che sono emozioni innate: il senso di colpa si costruisce nel tempo, mano a mano che ci integriamo nella società, che impariamo cosa è giusto e cosa è sbagliato. Ma è anche un’emozione che può essere usata per manipolare gli altri. Quante volte un figlio dice alla mamma “Non mi hai fatto questo!” oppure “Non mi vuoi bene abbastanza”? Magari non lo fa con cattiveria, ma la mamma immediatamente sente quel pungiglione dentro, quel senso di colpa che le dice che avrebbe potuto fare di più.

Il problema è che, se lasciato senza controllo, il senso di colpa può diventare ingombrante e influenzare il nostro modo di vivere. Prendiamo un’altra situazione: una madre che non riesce a dire “no” al figlio per paura di sentirsi in colpa. Il figlio vuole qualcosa, e lei, anche se pensa che non sia giusto o che non sia il momento, cede. Perché? Per evitare di provare quel fastidioso senso di colpa che la fa sentire una madre sbagliata. Ma in questo modo, il senso di colpa ci porta lontano dai nostri reali obiettivi.

Come possiamo allora alleggerire questo peso?

Un modo è rivedere il nostro ruolo e capire che non tutto dipende da noi. Sentirsi in colpa per il dolore di qualcun altro non significa che siamo onnipotenti o che tutto sia sotto il nostro controllo. A volte, ci sentiamo responsabili per qualcosa che non dipende da noi, e ridimensionare questa visione può aiutarci a ridurre l’intensità del senso di colpa.

Per concludere, il senso di colpa lo conosciamo tutti, ma non dobbiamo lasciare che ci controlli. È naturale sentirlo, ma può anche essere un segno di crescita. Quando scegliamo di fare qualcosa per noi, sapendo che magari deluderà le aspettative degli altri, potremmo sentirci in colpa, ma questo non significa che stiamo sbagliando. Anzi, a volte quel senso di colpa ci ricorda che stiamo prendendo la nostra strada, e questo è un piccolo prezzo da pagare per la nostra autonomia e maturità. Essere responsabili delle nostre scelte non significa  sentirsi colpevoli: significa agire consapevolmente e accettare le conseguenze, sapendo che stiamo facendo del nostro meglio.

Ti propongo un allenamento alla riflessione personale con queste domande:

Qual è la mia definizione di "essere una brava madre"? Le aspettative che ho su di me derivano dai miei valori o da quello che credo gli altri si aspettino da me?

Quanto spesso mi sento in colpa per non aver fatto abbastanza per i miei figli o per la mia famiglia? È un sentimento legato a una reale mancanza o è più una percezione che mi sto creando?

Quali sono le situazioni in cui provo più frequentemente senso di colpa? Cosa posso fare per cambiare il mio approccio a queste situazioni, trovando un equilibrio tra i miei bisogni e quelli degli altri?

Come posso essere più gentile con me stessa quando non riesco a soddisfare tutte le aspettative? Quali sono i piccoli passi che posso fare per perdonarmi e accettare che non devo essere perfetta?

Queste domande potrebbero offrirti uno spazio di riflessione e aprire nuove possibilità per trovare un equilibrio tra responsabilità, esigenze personali e relazioni con gli altri.

Con stima,

Santina

 

24/07/2024

Giorni che contano

L'autopreparazione del genitore

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L'autopreparazione del Genitore: Un Viaggio di Scoperta e Crescita

Iniziare il cammino genitoriale è un'esperienza straordinaria, piena di gioie, sfide e infinite sorprese. Maria Montessori, nel suo libro "La mente del bambino", sottolinea quanto sia importante per noi insegnanti montessoriani prepararsi interiormente per comprendere e supportare al meglio i bambini. Questa autopreparazione è altrettanto essenziale per i genitori, che intraprendono un viaggio meraviglioso e, a volte, tremendo di scoperta di sé stessi e del proprio figlio.

Come per un'insegnante montessoriana, anchevoi genitori dovete dotarvi di una specie di "fede" nel processo di crescita del bambino. È fondamentale liberarsi da preconcetti riguardanti ciò che i figli possono o non possono fare. Invece, occorre osservarli con mente aperta e cuore fiducioso, sapendo che ogni bambino si rivelerà attraverso il proprio lavoro e le proprie esperienze. Questo è il famoso "Segreto dell'Infanzia".

Il Potere dell'Osservazione

L'osservazione è una delle chiavi del metodo Montessori. Ne ho parlato e scritto molto. E insisto ancora. Per un genitore, osservare il proprio figlio significa dedicare del tempo per capire chi è veramente, quali sono le sue passioni, le sue difficoltà e i suoi progressi. Prendiamo ad esempio la piccola Margherita, che a soli tre anni passava ore a costruire torri con i  blocchi di legno della Torre Rosa. Un osservatore attento noterebbe non solo la sua abilità motoria fine, ma anche la sua determinazione e concentrazione. Queste sono le qualità su cui voi genitori potete costruire, supportare e incoraggiare lo sviluppo dei vostri figli. 

Liberarsi dai Preconcetti

È facile cadere nella trappola dei preconcetti. Spesso i genitori hanno aspettative specifiche su ciò che i loro figli dovrebbero fare o su come dovrebbero comportarsi. Ma ogni bambino è unico e ha il proprio ritmo di crescita. Un buon esercizio è quello di prendere nota di tutte le volte in cui ci troviamo a dire "Dovresti essere capace di..." e sostituirlo con "Mi chiedo cosa ti piacerebbe provare oggi." Questo semplice cambiamento di prospettiva può fare una grande differenza.

Concentrarsi sui Punti di Forza

Imparare a vedere i punti di forza dei propri figli, invece di concentrarsi solo sulle loro debolezze, è un passo fondamentale. Ad esempio, se Marco ha difficoltà con la matematica ma ama le storie, potremmo utilizzare la sua passione per migliorare le sue abilità matematiche,  raccontando storie più e più volte, così che la passione per le storie dia a Marco la forza, la determinazione e il desiderio per migliorare anche la matematica. 

Consigli Pratici

Osserva senza giudicare: Prenditi del tempo ogni giorno per osservare il tuo bambino mentre gioca o svolge attività quotidiane. Annota ciò che noti senza giudicare. Sembra facile, ma non lo è. Attenzione agli aggettivi...bello, brutto, buono, cattivo, giusto, sbagliato...sono tutti giudizi!!!

Focalizzati sui progressi: Ogni piccolo passo avanti è un successo. Festeggia i progressi e usa il rinforzo positivo.

Crea un ambiente stimolante: Proprio come un ambiente Montessori è progettato per facilitare l'apprendimento, anche la tua casa può essere un luogo di scoperta e crescita.

Comunica in modo positivo: Usa un linguaggio che incoraggi e supporti. Invece di dire "Non sei bravo in matematica," prova con "Sei molto creativo, possiamo usare la tua creatività per risolvere questi problemi di matematica." Invece di dire "Non salire sullo scivolo" usa "Sali dalle scale". 

In conclusione essere un genitore è un viaggio di crescita e scoperta continua, per te e il tuo bambino. Prenditi il tempo per osservare, capire e supportare il tuo piccolo esploratore. Ricorda, la fede nelle capacità innate del tuo bambino e l'attenzione ai suoi punti di forza possono trasformare ogni sfida in un'opportunità di crescita reciproca.

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25/09/2024

Lasciare spazio all'autonomia

25/09/2024

Lasciare spazio all'autonomia

Lasciare spazio all'autonomia

Quando si tratta di educazione, spesso il nostro primo impulso è quello di aiutare i bambini in ogni momento, intervenendo per risolvere i loro problemi o anticipare i loro desideri. Sembra un gesto di amore e protezione, ma in realtà può rivelarsi controproducente per il loro sviluppo. La filosofia di Maria Montessori, basata sull’autonomia, ci insegna che lasciare spazio ai bambini di agire da soli, anche di fronte alle piccole sfide quotidiane, è essenziale per farli crescere sicuri di sé e competenti.

I bambini sono naturalmente curiosi e motivati a esplorare il mondo che li circonda. Quando permettiamo loro di fare da soli, stiamo in realtà offrendo loro l’opportunità di sviluppare competenze fondamentali, come la capacità di risolvere problemi, prendere decisioni e fidarsi delle proprie capacità. Se, al contrario, interveniamo costantemente, impediamo loro di sperimentare queste sfide, riducendo la possibilità di sviluppare quella fiducia in se stessi che è così cruciale per la loro crescita.

Un esempio che osservo frequentemente negli ambientamenti a scuola riguarda i bambini di un anno. Alcuni di loro, quando vedono un oggetto interessante poco lontano, non fanno alcun tentativo per raggiungerlo. Non perché non siano fisicamente in grado, ma perché sono abituati ad avere i loro desideri anticipati dagli adulti. Di fronte a una situazione nuova, si arrabbiano o si bloccano, convinti di non potercela fare da soli. Questo atteggiamento nasce proprio dal fatto che, troppo spesso, gli è stata negata l'opportunità di provare, di sbagliare e di riuscire per conto proprio.

L'Errore di Anticipare i Desideri dei Bambini

Quando un genitore, con le migliori intenzioni, interviene sempre per risolvere anche i più piccoli problemi del bambino, sta inviando un messaggio implicito: "Non sei capace di farcela da solo, hai bisogno di me." Questo messaggio, ripetuto nel tempo, finisce per minare la fiducia del bambino nelle sue capacità. Piuttosto che imparare a superare le difficoltà, il bambino si abitua a dipendere dall’adulto per ogni piccola sfida, perdendo l'opportunità di scoprire quanta forza e ingegno possiede realmente.

Come Promuovere l’Autonomia dei Bambini

La chiave per permettere ai nostri figli di sviluppare fiducia in se stessi sta nel concedere loro l’autonomia di cui hanno bisogno. Ma come possiamo farlo concretamente? Ecco alcune strategie che possono aiutare:

Osservare senza intervenire immediatamente: Quando il bambino si trova di fronte a una sfida, come raggiungere un oggetto o risolvere un piccolo problema, osserviamo prima di intervenire. Spesso il bambino troverà una soluzione da solo, e questa vittoria lo rafforzerà più di qualsiasi aiuto esterno.

Offrire un ambiente preparato: Secondo il metodo Montessori, l’ambiente deve essere preparato in modo che il bambino possa muoversi e esplorare in sicurezza, ma senza troppi ostacoli. In questo modo, si sentirà libero di agire in autonomia, sviluppando le sue capacità motorie e cognitive.

Accettare i fallimenti: Lasciamo che i bambini sperimentino anche i loro fallimenti. Cadere e rialzarsi è parte del processo di apprendimento, e ogni fallimento è un passo avanti verso il successo. Come genitori, è importante non affrettarsi a risolvere tutto, ma piuttosto incoraggiarli a riprovare.

Mostrare fiducia: Quando un bambino percepisce che il genitore si fida di lui, è più incline a fidarsi di sé stesso. Mostriamogli che crediamo nelle sue capacità, anche quando sembra difficile. Questo rafforza la sua autostima e lo motiva a prendere l’iniziativa.

L’autonomia è un dono prezioso che possiamo fare ai nostri figli. Permettergli di agire, sperimentare e superare le sfide da soli li aiuta a crescere forti, sicuri e fiduciosi nelle proprie capacità. Come family coach Montessori, credo fermamente che i bambini abbiano molto più potenziale di quanto a volte i genitori possano immaginare. Dobbiamo imparare a fidarci di loro, affinché loro possano imparare a fidarsi di sé stessi. Questo è il primo passo verso uno sviluppo sano e sereno.

Con stima,

Santina

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12/08/2024

L'Amore per la vita

12/08/2024

L'Amore per la vita

Ciao a tutti,  oggi voglio condividere con voi un tema che mi sta particolarmente a cuore: l'amore per la vita, visto attraverso il prisma dell'educazione Montessori.

L'Amore per la Vita nell'Educazione Montessori

Maria Montessori ci ha insegnato che l'educazione non è solo un mezzo per acquisire conoscenze, ma è un viaggio di scoperta e crescita che coinvolge tutta la persona. L'amore per la vita è una componente fondamentale di questo percorso, ed è qualcosa che possiamo coltivare sin dai primi anni di vita dei nostri bambini.

L'Ambiente Preparato

Nel metodo Montessori, l'ambiente è preparato con cura per rispondere ai bisogni naturali del bambino, stimolando la sua curiosità innata e il desiderio di esplorare. Ogni dettaglio, dai materiali didattici ai mobili, è progettato per favorire l'autonomia e il rispetto per il mondo che ci circonda. In questo modo, i bambini imparano a prendersi cura di se stessi, degli altri e dell'ambiente, sviluppando un profondo senso di responsabilità e amore per la vita.

Comne esercizio pratico vi propongo di coinvolgete i vostri bambini nella preparazione del loro spazio. Potete chiedere loro di aiutarvi a scegliere e organizzare i materiali che usano quotidianamente. Questo non solo li aiuterà a sentirsi responsabili, ma anche a sviluppare un profondo senso di appartenenza e amore per il loro ambiente.

La Consapevolezza e l'Amore per le Piccole Cose

Un aspetto cruciale dell'amore per la vita è l'educazione alla consapevolezza. Insegniamo ai bambini a vivere il momento presente, ad apprezzare le piccole meraviglie quotidiane e a riconoscere l'importanza di ogni singolo gesto. Quando un bambino annaffia una pianta o prepara il proprio pranzo, sta imparando a vedere la bellezza e il valore nelle attività quotidiane, sviluppando gratitudine e rispetto per ciò che ha.

Esercizio pratico: Ogni giorno, dedicate qualche minuto con il vostro bambino per osservare la natura. Potete fare una passeggiata in giardino, osservare il cambiamento delle stagioni, o semplicemente guardare il cielo insieme. Questo aiuterà il vostro bambino a sviluppare una profonda connessione con il mondo naturale e a coltivare un senso di meraviglia e gratitudine.

Essere Modelli di Comportamento

Come genitori, possiamo sostenere questo processo offrendo ai nostri figli un ambiente ricco di stimoli positivi e opportunità di apprendimento. Possiamo essere modelli di comportamento, mostrando loro come affrontare la vita con passione, curiosità e gentilezza. Ricordiamoci che i nostri figli imparano soprattutto osservando noi, e quindi è fondamentale che anche noi viviamo con amore e rispetto per tutto ciò che ci circonda.

Esercizio pratico: Dedicate del tempo ogni giorno a fare qualcosa che vi appassiona insieme ai vostri bambini, che sia cucinare, dipingere, suonare uno strumento o leggere un libro. Mostrate loro la gioia che queste attività vi portano e incoraggiateli a esplorare le loro passioni. Questo li aiuterà a sviluppare un atteggiamento positivo e curioso verso la vita.

In conclusione, ricordiamoci che l'amore per la vita non è qualcosa che si insegna con lezioni teoriche, ma è qualcosa che si vive ogni giorno, attraverso le esperienze concrete e le relazioni autentiche. Coltiviamo nei nostri bambini la passione per la scoperta, la gratitudine per le piccole cose e il rispetto per tutto ciò che li circonda. Solo così potremo crescere individui felici e consapevoli, capaci di vivere una vita piena e soddisfacente.

Grazie per avermi letta. Se avete domande o volete approfondire questi argomenti, non esitate a contattarmi. Alla prossima!

Spero che questo articolo vi abbia ispirato. Condividetelo sui vostri social e fatemi sapere cosa ne pensate!

Grazie e a presto, Santina

 

 

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20/05/2024

Perché è importante avere un sogno?

20/05/2024

Perché è importante avere un sogno?

Ciao a tutti e benvenuti nello spazio dedicato al blog, che per questo mese approfondisce un argomento della rubrica "Cosa farete da grandi???", che tengo sui social, il lunedì. Oggi voglio parlarvi di un tema fondamentale per tutti noi, soprattutto per voi ragazzi e ragazze adolescenti: l'importanza di avere un sogno e di crederci con tutte le vostre forze.

Perché è importante avere un sogno?

Avere un sogno significa avere una direzione nella vita, un obiettivo che ci motiva ad alzarci ogni mattina e ad affrontare le sfide quotidiane. Per voi adolescenti, che state vivendo una fase di grandi cambiamenti e scoperte, è ancora più cruciale avere un sogno. Vi aiuta a focalizzare le vostre energie e vi dà una ragione per impegnarvi.

Un sogno non è solo un'aspirazione professionale, può essere anche un desiderio personale, un progetto creativo, un viaggio da fare, una causa in cui credere. Qualunque sia il vostro sogno, esso rappresenta una parte essenziale di chi siete e di chi diventerete.

Come trovare il proprio sogno?

Non esiste una formula magica per trovare il proprio sogno, ma ci sono alcuni passi che potete seguire per aiutarvi a scoprirlo:

1. **Conoscete voi stessi**: Dedicate del tempo a riflettere su ciò che vi appassiona, su cosa vi rende felici e su cosa vi fa sentire vivi. Quali sono le attività che vi fanno perdere la cognizione del tempo? Quali sono i vostri talenti naturali?

2. **Esplorate nuove esperienze**: Non abbiate paura di provare cose nuove. Partecipate a corsi, attività extracurricolari, volontariato. Ogni nuova esperienza è un'opportunità per scoprire qualcosa di nuovo su voi stessi.

3. **Ascoltate le vostre emozioni**: Prestate attenzione a come vi sentite quando pensate a diversi possibili futuri. Quali idee vi eccitano e vi entusiasmano? Quali vi lasciano indifferenti o vi spaventano?

Crederci: la chiave del successo

Avere un sogno è solo il primo passo. La parte più difficile è crederci e lavorare sodo per realizzarlo. Questo richiede:

- **Determinazione**: Non lasciatevi scoraggiare dai fallimenti o dalle difficoltà. Ogni ostacolo è un'opportunità per imparare e crescere.
- **Pazienza**: Realizzare un sogno richiede tempo. Non aspettatevi di raggiungere i vostri obiettivi immediatamente. Perseverate e non perdete di vista il vostro scopo.
- **Supporto**: Cercate il supporto di amici, familiari, insegnanti e mentori. Non abbiate paura di chiedere aiuto e di condividere il vostro percorso con chi vi circonda.

Il potere dei sogni

Credere nei propri sogni non solo vi aiuta a raggiungere i vostri obiettivi personali, ma vi rende anche più resilienti, fiduciosi e determinati. I sogni vi spingono a superare i vostri limiti e a diventare la versione migliore di voi stessi.

In conclusione, cari ragazzi e ragazze, vi incoraggio a sognare in grande e a non smettere mai di credere nei vostri sogni. Ogni grande conquista nella storia è iniziata con un sogno e con la determinazione di trasformarlo in realtà. E voi, cosa farete da grandi? La risposta è dentro di voi, nei vostri sogni. Non abbiate paura di scoprirla e di seguirla.

Vi invito a condividere i vostri sogni via mail o nei commenti sui social, o come volete, ma sognate in grande!!!

Continuate a seguire la rubrica "Cosa farete da grandi???" per altri consigli e ispirazioni. Sono qui per sostenervi nel vostro viaggio verso un futuro straordinario!

Un abbraccio,
Santina

 

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10/03/2024

FERMATEVI!!!

10/03/2024

FERMATEVI!!!

Rispetto della Vita: Fermarsi sulle Strisce Pedonali per un Sicuro Inizio di Giornata

Ogni mattina, milioni di persone in tutto il mondo si dirigono al lavoro, impegnate nelle proprie attività quotidiane. Tuttavia, spesso durante questo tragitto, il rispetto per la vita viene messo in secondo piano. Uno degli esempi più evidenti di questo è il mancato rispetto delle strisce pedonali. Questo succede a me, tutte le mattine. 

Le strisce pedonali sono state progettate per garantire la sicurezza dei pedoni mentre attraversano la strada. Tuttavia, troppo spesso vediamo automobilisti e motociclisti ignorare queste regole fondamentali del codice della strada, mettendo a rischio la vita dei pedoni. E la mia. 

Il mancato rispetto delle strisce pedonali non è solo una violazione delle leggi del traffico, ma è anche un segno di mancanza di rispetto per la vita umana. Ogni volta che un automobilista decide di non fermarsi sulle strisce pedonali, mette in pericolo la vita di chi sta attraversando la strada.

È importante ricordare che dietro ogni pedone c'è una persona con una famiglia, degli amici e dei progetti per il futuro. Fermarsi sulle strisce pedonali non solo è una questione di rispetto per le regole, ma anche di rispetto per la vita stessa.

Inoltre, fermarsi sulle strisce pedonali crea un ambiente più sicuro per tutti gli utenti della strada. Rispettare le regole del codice della strada contribuisce a ridurre il rischio di incidenti e a promuovere una cultura della sicurezza stradale.

Come cittadini responsabili, è nostro dovere fare la nostra parte per garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada, compresi i pedoni. Fermarsi sulle strisce pedonali è un piccolo gesto che può fare una grande differenza nella vita di qualcuno.

In conclusione, rispettare le strisce pedonali è una questione di rispetto per la vita e per la sicurezza di tutti gli utenti della strada.

Ogni volta che decidiamo di fermarci sulle strisce pedonali, stiamo contribuendo a creare un ambiente più sicuro e rispettoso per tutti.

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